1 ago 2012

Oink... alla mercè di due maialini.

Read it in EnglishIl libro è veramente spassoso. Mano a mano che leggevo, Matt Whyman passava nella mia mente da uno stimato giornalista ad un poveraccio alla mercè della propria famiglia… è stato divertentissimo. Il tutto inizia con una esclamazione ‘Che cariiiiiiiiiiini’ e prosegue a rotta di collo fino alla fine.
Butch e Roxi sono davvero strepitosi, ma altrettanto lo è l’amico Tom, la cui ironia accompagna ogni scelta di Matt … e che però non si tira mai indietro quando è ora di aiutare e, soprattutto, di rimediare a qualche danno.  Che dire del povero Miso? Il gatto che proprio non manda giù l’invasione della sua privacy. Altro momento grandioso: il salvataggio delle galline da batteria.
Ho notato più che mai una cosa 'typically English'… l’onnipresenza di una buona ‘cup of tea’.
Avevo letto alcuni testi sulla ‘Britishness’ in cui si spiegava questo strano (e un po’ morboso) rapporto che gli inglesi hanno con la loro bevanda nazionale. Cito:

«I britannici bevono più tè di quanto possiate immaginare! Le persone tirano fuori il bollitore ogni volta che hanno ospiti, sono sotto stress, sono stanche, o anche solo annoiate.  C’è sempre una ragione!» (Toni Summers Hargis, Rules, Britannia)

«Non importa cosa stia succedendo: io arrivo a casa; il telefono suona; c’è una pausa nella conversazione; viene dichiarata la guerra nucleare... io metto su il bollitore e preparo un tè.» (Sarah Lyall, The Anglo Files)
All’inizio pensavo che fossero affermazioni esagerate, ma ho dovuto ricredermi. Essendo italiana, non potevo non notare, leggendo Oink, che è vero: ogni momento è buono per sorseggiare un po’ di te. Funziona durante le discussioni con la moglie per darsi un tono e quando c’è da ‘lavorare sodo’ alla porcilaia è un ottimo modo per ‘svignarsela’ (con grande sollievo di chi sta lavorando).


Ho cercato un po’ in Internet ed ho trovato un video di Matt Whyman che presenta il libro e racconta al tempo stesso le premesse di questa avventura. Da vedere...

… ma soprattutto sono da vedere questi 30 secondi che mostrano la reazione del suo cane all’arrivo della ‘belva’






OINK... AT THE MERCY OF TWO LITTLE PIGS.
The book is quite hilarious. As long as I was reading my idea of Matt Whyman changed from an estimated writer to a poor fellow at the mercy of his family… it was a fun. Everything begins with an exclamation: ‘soooooo cute’ and goes on at breakneck speed until the end.
Butch and Roxi are really funny, but Tom –Matt’s friend- is also funny with his irony… And what about poor Miso, the cat who can’t swallow the invasion of his privacy? Another great moment: the rescue of battery hens.
Here in this book I found proof of something I’ve always read about the English: it’s something about ‘a good cup of tea’.
I had read some books on ‘Britishness’ where this strange 8and a little bit morbid) relationship between the English and their national drink. I’m quoting:

«Brits drink more tea than you can imagine! People pop the kettle on whenever they have guests, feel under stress, are tired, or just plain bored. There’s always a reason!» (Toni Summers Hargis, Rules, Britannia)

«No matter what happens-I come home; the telephone rings; there is a lull in the conversation; nuclear war is declared-I put the kettle on and start making tea.» (Sarah Lyall, The Anglo Files)
At the beginning I thought these were just exaggerated statements, but I had to change my mind. Being Italian I couldn’t but notice –while I was reading Oink- that what I had read it’s true: every moment is right for a ‘cuppa’. It works good during arguments with your wife when you want to act in a dignified manner. And when there’s some tough work to do at the piggery it’s a chance to sneak away (with much relief to those who are working).

«“Then let’s get to work”. Tom had brought his tools in a leather carrier. As he set off to fetch them from his Land Rover, I returned to the house to find mine. They were in the kitchen comprising of a kettle, two mugs, some milk and teabags.»

I had a look on the Internet and I found out a video where Matt himself introduces the book and tells about its premises. A must-see…
… but, above all, you must see this 30 seconds showing his dog’s reaction when ‘the beast’ arrives.

1 commento:

  1. Ho letto il libro la scorsa estate ed effetivamente devo ammettere che non ci si aspetta che uno scrittore affermato possa essere anche un "allevatore" di maiali (ni). Piano piano si scopre, una risata dopo l' altra, l' aspetto meno colto e decisamente poco British di Matt.
    Il tutto ovviamente non di sua spontanea volontà, il che lascia il lettore fra un "non ci posso credere!!!" e un "poveraccio!!!".
    Leggero e divertente, caratterizzato da uno humor tipicamente inglese.
    Da consigliare sotto l' ombrellone (...se farvi vedere dal vostro vicino con un libro che ha in copertina il muso roseo di un maiale non vi imbarazza).

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